4. La nascita e lo sviluppo dei Comuni | |||||||||
La rinascita dei centri urbani. Il profondo rinnovamento spirituale, sociale ed economico verificatosi in Europa intorno al Mille aveva dato origine a una rapida rinascita delle città, favorita dallo sviluppo del commercio, dalla maggiore circolazione di moneta e dalla formazione di grossi capitali nelle mani di intraprendenti mercanti. Tra l’XI e il XII secolo le città subirono una profonda evoluzione anche di natura politica, soprattutto in Italia: esse infatti si liberarono progressivamente dal rigido controllo dei feudatari e conquistarono una sempre maggiore autonomia e indipendenza. Al chiuso e ormai statico mondo feudale, basato sui valori della proprietà terriera e della guerra e su un'economia di tipo curtense, si andava così contrapponendo il dinamismo della città, con la su forza operosa, con la sua intraprendenza, con il suo desiderio di lavoro e di guadagno e, soprattutto, con l’aspirazione a esercitare direttamente tutte quelle funzioni amministrative e politiche che erano state fino a quel momento una prerogativa del vescovo-conte o del feudatario laico. |
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Dalle libere associazioni cittadine al comune. Molto più tardi invece, e più preciisamente tra l’XI e il XII secolo, sorsero i primi Comuni nelle città dell'entroterra. Un esempio emblematico è quello della città di Milano, che giunse tra i1 1040 e il 1045 alla creazione del Comune dopo un'aspra lotta sostenuta dal popolo contro Ariberto da Intimiano. La rivendicazione di autonomia delle città si fondava sulla presa di coscienza della loro forza economica, della loro capacità di creare ricchezza, di attrarre un numero crescente di persone e di moltiplicare le attività produttive. Nell'ambito delle città più ricche e popolose i nobili senza feudo, i mercanti e gli artigiani, cresciuti di numero e di importanza, cominciarono a riunirsi spontaneamente in libere associazioni, tendenti a difendere gli interessi degli associati e a sottrarli all'arbitrio dei loro antichi signori. Divenute col tempo sempre più forti e organizzate, tali associazioni ottennero in molti casi la protezione del vescovo-conte locale, che trovava in esse un alleato nella lotta contro i grandi feudatari del contado e che quindi era ben disposto a concedere agli "associati" particolari favori e diritti (immunità), come ad esempio quello di portare armi e disporre liberamente dei propri beni. In tal modo, però, il vescovo-conte perdeva parte della propria autorità, mentre le associazioni private diventavano sempre più forti e tendevano a sostituirsi a lui per dare vita a un nuovo sistema di governo. Naturalmente, l'iniziativa partiva sempre dai cittadini più importanti, più attivi, più risoluti, che si univano in un patto giurato per costituire un libero Comune, il primo esempio di democrazia in Europa. Tale trasformazione avvenne in modo graduale, attraverso concessioni più o meno spontanee o usurpazioni violente. Dopo una fase di aspre lotte contro i feudatari del contado, le comunità rurali vennero a loro volta progressivamente incorporate dal Comune vincitore, tanto che nel XIII secolo si può dire che il feudo nell'Italia centro-settentrionale fosse già scomparso. In tal modo, intere regioni finirono per fare capo economicamente e politicamente a una città, trasformandola in un piccolo Stato repubblicano fondato su una completa fusione tra centro urbano e territorio rurale circostante. Tale Stato deteneva attraverso i propri rappresentanti poteri quasi sovrani: creava le sue leggi, coniava le sue monete, aveva i suoi tribunali, armava il suo esercito e dichiarava le sue guerre. Ecco perché il Comune medievale può essere definito un'associazione privata e volontaria sorta tra membri di classi sociali diverse in difesa di determinati diritti e interessi. |
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Concetti chiave | |||||||||
Comune. II fenomeno comunale, che segnò i secoli del Basso Medioevo fino all'avvento della Signoria, fece la sua comparsa tra la fine dell'XI e l'inizio del XII secolo, con caratteristiche e tempi diversi nelle diverse aree d'Europa. Le regioni economicamente più sviluppate furono le prime a ottenere forme di indipendenza politica dai poteri tradizionali, mentre nelle aree economicamente più depresse e in cui il potere feudale era più saldo, il Comune fece la sua comparsa molto più tardi, o addirittura mai. Laddove i governi feudali avevano instaurato una salda struttura accentratrice, come in Inghilterra e nell'Italia meridionale, ad esempio, la nascita di movimenti autonomistici risultò fortemente ostacolata. I centri propulsori del fenomeno comunale furono invece l'Italia centro-settentrionale, la regione francese compresa tra la Senna e il Reno, e le Fiandre. Nelle città i ceti urbani emergenti - mercanti e artigiani - mirarono a ottenere un'autonomia amministrativa e finanziaria e, attraverso organi di governo indipendenti e leggi scritte, riuscirono a poco a poco a limitare gli abusi tipici della società feudale. II potere dei nuovi ordinamenti cittadini, non godendo di nessun riconoscimento da parte delle autorità superiori, e non essendo consacrato dall'autorità religiosa, nasceva quindi dal basso, in netta opposizione a quello dell'imperatore o dei feudatari da lui prescelti. |
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Una nuova economia. La nascita del Comuni è strettamente legata al sorgere di una economia commerciale, che prese il sopravvento sull'economia delle corti, di carattere essenzialmente agricolo. Essa era fondata non sulla proprietà terriera, ma sugli scambi, sul denaro e sul lavoro, ed era gestita da una nuova classe di persone intraprendenti e insofferenti verso i ristretti limiti del feudo, che intrecciavano relazioni commerciali con genti e paesi anche lontani nei mercati e nelle fiere annuali, come quelle famose delle Fiandre e della Champagne e in seguito dei nuovi centri commerciali di Lione, Colonia, Norimberga, Augusta. Amburgo e Lubecca. In tal modo la curtis feudale, costituita attorno al castello e al borgo a esso unito, si immiserì sempre più e perse importanza: si ricominciò a viaggiare, proprio mentre le città, abitate da una popolazione eterogenea, dedita a una grande varietà di mestieri e professioni (notai, medici, scrivani, mercanti, artigiani ecc.), andavano ampliando le proprie mura e costruendo nuovi edifici religiosi e civili. |
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Disuguaglianza tra le classi. I Comuni erano dunque nati come fieri difensori della propria libertà; essi però non garantivano a tutti i loro cittadini un'uguaglianza giuridica, in quanto lasciavano sussistere profonde differenze di classe. Esistevano al loro interno quattro classi sociali - i nobili, il popolo grasso, il popolo minuto e la plebe -, in perenne lotta fra loro per rivendicare diritti e libertà. Ai conflitti interni si aggiunsero rapidamente anche le guerre tra Comune e grandi feudatari e tra Comune e Comune. Si venne determinando così una situazione di instabilità politica, che tra la fine del XII e l'inizio del XIII secolo rese precario il funzionamento delle istituzioni comunali e impossibile garantire l’ordine e la tranquillità. Per uscire da questo stato di crisi, molti Comuni, che fino ad allora erano stati retti dai Consoli, espressione dell'aristocrazia cittadina, affidarono il loro governo a Podestà chiamati da un'altra città per avere la garanzia che fossero estranei (almeno in teoria) alle lotte locali. Neppure così però si riuscì a eliminare la crescente conflittualità. Nel XIII secolo la grande borghesia, sentendosi economicamente forte, cercò di impadronirsi del potere, detenuto prevalentemente dagli aristocratici. Dopo fasi più o meno lunghe di conflitto, essa riuscì a imporre l'elezione di un Capitano del popolo, incaricato di tutelare i suoi interessi contro le prepotenze o gli abusi dei nobili, con l'assistenza di un Consiglio minore delle Arti e dei Priori, costituito dai capi di tutte le Corporazioni o Arti, e di un Consiglio maggiore o del popolo, di cui faceva parte tutta la borghesia cittadina. Questo nuovo tipo di governo comunale sanciva la definitiva affermazione della grande borghesia cittadina, che fondava il proprio potere sulla ricchezza e sul controllo economico esercitato mediante le Arti o Corporazioni di mestiere. |
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