IL SOLE E LA TERRA

Le strutture delineate nei capitoli precedenti hanno nella Commedia un ulteriore corrispettivo che consente generare l'ambientazione fisica del viaggio.

Stiamo parlando dell'aspetto astronomico della Commedia, ideato da Dante in modo molto rigoroso. Apparentemente il poeta si mostra rispettoso delle più avanzate teorie del suo tempo, ma, di fatto, apporta alcune innovazioni decisive, che si riveleranno di una certa utilità per visualizzare meglio quello che egli ritiene di dover dire circa il meccanismo della ragione e della lingua.

Nella Commedia l'astronomia assolve da un lato a una funzione strumentale (è una specie di modellino della teoria generale), e dall'altro adempie all'esigenza, già presente nel Convivio, di fornire un esempio, cioè di mostrare che la legge che regola le diverse forme presenti nell'universo (il moto de stelle come la presenza della poesia, l'architettura delle discipline scientifiche come i rapporti quotidiani tra le persone) è una sola.

Per visualizzare questa struttura elementare (nel senso filosofico: essenziale, universale), Dante si è creato una architettura metaforica in apparenza piuttosto complessa, che tenteremo di delineare.

Il perno di tale architettura è il Sole, metafora della Verità. Esso illumina le cose, rendendole più o meno visibili. Lo sguardo dell'uomo che considera le cose in quanto illuminate dal Sole è la metafora della ragione umana. Essa vede una cosa o un'altra a seconda di quello che ha davanti e la vede illuminata da una parte o dall'altra e con maggiore o minore intensità.

Il Sole e lo sguardo: sulla Terra le cose si vedono solo se osservate alla luce della ragione. Nell'Inferno le cose occupano l'intero campo visivo e non permettono di scorgere il principio che le rende visibili. Nel Paradiso le cose sono doppiamente trasparenti.

Il percorso del sole

Il Sole - tutti lo possono verificare nella propria esperienza - segue un percorso inclinato sull'orizzonte verso sud, per chi - come Dante - vive nell'emisfero nord del pianeta. Questo percorso, nel corso dell'anno, ha una banda di oscillazione di 23 gradi e mezzo (fascia tropicale) dovuta all'inclinazione dell'asse terrestre rispetto al piano dell'orbita di rivoluzione attorno al Sole. Dante attribuiva il fenomeno ad altre ragioni, ma questo non modifica assolutamente la struttura dell'esperienza quotidiana. Il fatto di sapere che non è il Sole a nascere e a tramontare, ma che è la Terra che gira su se stessa, non ci impedisce di stare sulla spiaggia al tramonto o di svegliarci all'alba.

Tutti sanno, inoltre, che, nelle diverse stagioni, il Sole si alza (andando verso l'estate) e si abbassa (andando verso l'inverno) sull'orizzonte, e che i punti in cui sorge e tramonta si spostano di qualche grado verso destra o verso sinistra, così che le giornate sono alternativamente lunghe e corte.

La regolarità di queste oscillazioni serve a Dante per dire che la Verità è sempre la medesima, ma che essa illumina le cose e gli avvenimenti con modalità e intensità variabili, a seconda del punto (geografico e cronologico) di osservazione di ciascuno.

Si è già detto che il rapporto che il Sole intrattiene con le cose, illuminandole, è la metafora della Ragione umana. Quando il Sole non c'è, dunque, ci troviamo nel buio totale, cioè non siamo in grado di fare alcun discorso che abbia parvenza di sensatezza. Questo corrisponde all'Inferno. In tutti gli altri casi la ragione funziona più o meno correttamente, ed è il caso del Purgatorio.

Facciamo adesso un passo ulteriore. Chi, nel nostro emisfero, procede verso occidente, ha il Sole sulla sinistra. Chi si trova nell'emisfero opposto, lo ha sulla destra. Andare verso ovest, per noi, è la metafora della vita, che va dall'alba - quando si nasce - al tramonto. Per il valore simbolico attribuito tradizionalmente alla destra e alla sinistra, vivere avendo il Sole alla sinistra significa, tuttavia, per Dante, vivere ragionando al contrario di come si dovrebbe. Anche oggi un "tipo sinistro" è un tipo inquietante, poco raccomandabile, mentre "sapersi deestreggiare" significa sapersela cavare con una certa abilità. Osserviamo, alla luce di quanto detto, il percorso di Dante-personaggio nell'Inferno e nel Purgatorio.

Nell'Inferno, che si trova nell'emisfero nord, egli si muove:

  • al buio;

  • procedendo da destra verso sinistra.

Nel Purgatorio, che si trova nell'emisfero opposto, cioè sud, egli procede:

  • alla luce;

  • avanzando da sinistra verso destra.

Se ne deduce che il modo che Dante-scrittore ritiene corretto di considerare le cose - ossia di ragionare e, quindi, di parlare del vero e del falso - è quello del Purgatorio.

L'orizzonte di Gerusalemme

Alla precedenti osservazioni bisogna aggiungere l'elemento forse determinante della metafora dantesca, quello che deriva dal fatto che Gerusalemme si trova a circa trenta gradi di latitudine nord. (A Dante piacerebbe che fossero proprio trentatré, in modo da coincidere con l'età raggiunta da Gesù Cristo. E noi ammettiamo pure che sia così.) . Questa posizione fa sì che il percorso delle prime due cantiche, preso nel suo insieme abbia la forma di una specie di spirale il cui asse è inclinato di 33 gradi rispetto all'equatore. I punti di riferimento di questo asse non sono, dunque, i poli nord e sud celesti (l'Orsa maggiore e la Croce del Sud), ma lo zenith e il nadir di Gerusalemme, la Città Santa.

L'astronomia geografica e quella dantesca: si chiama equatore celeste il piano immaginario che divide in due l'universo, ammesso che esso sia di forma sferica e che abbia come poli i poli celesti, non quelli terrestri. Con orizzonte astronomico di un punto si intende non il suo orizzonte visivo, ma l'orizzonte che si avrebbe se ci si ponesse allo zenith del punto. Per esempio, l'orizzonte astronomico dei poli terrestri è l'Equatore terrestre. L'orizzonte astronomico di un qualsiasi punto situato sull'Equatore terrestre è un circolo meridiano. Il piano dell'Eclittica è il piano determinato dal moto apparente del Sole attorno alla Terra. Secondo la scienza d'oggi è quello generato dall'orbita terrestre attorno al Sole.

L'astronomia della Commedia, risulta, perciò, diversamente orientata rispetto a quella fisica e questo diverso orientamento fa sì che si produca uno scarto tra i punti di orientamento consueti (quelli che servono per navigare, spostarsi sulla Terra o altre attività) e quelli che fungono da riferimento privilegiato per Dante. Questo scarto serve per indicare che esiste una non coincidenza, ossia una distanza fra le cose (l'astronomia vera e propria) e la lingua (l'astronomia spostata). Il mondo delle cose e quello della lingua hanno, infatti, regole e strutture diverse, anche se insistono sulla stessa materialità, ossia l'universo con tutto quello che contiene, al centro del quale sta, secondo l'astronomia del tempo di Dante, la Terra.