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Moyses quo sibi in posterum gentem firmaret, novos ritus
contrariosque ceteris mortalibus indidit. Profana illic omnia
quae apud nos sacra, rursum concessa apud illos quae nobis
incesta. Effigiem animalis, quo monstrante errorem sitimque
depulerant, penetrali sacravere, caeso ariete velut in
contumeliam Hammonis; bos quoque immolatur, quoniam Aegyptii
Apin colunt. Sue abstinent memoria cladis, quod ipsos scabies
quondam turpaverat, cui id animal obnoxium. Longam olim famem
crebris adhuc ieiuniis fatentur, et raptarum frugum argumentum
panis Iudaicus nullo fermento detinetur. Septimo die otium
placuisse ferunt, quia is finem laborum tulerit; dein blandiente
inertia septimum quoque annum ignaviae datum. Alii honorem eum
Saturno haberi, seu principia religionis tradentibus Idaeis,
quos cum Saturno pulsos et conditores gentis accepimus, seu quod
de septem sideribus, quis mortales reguntur, altissimo orbe et
praecipua potentia stella Saturni feratur, ac pleraque
caelestium viam suam et cursus septenos per numeros commeare.
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Hi ritus quoquo modo inducti antiquitate defenduntur: cetera
instituta, sinistra foeda, pravitate valuere.
Nam pessimus quisque spretis religionibus patriis tributa et
stipes illuc congerebant, unde auctae Iudaeorum res, et quia
apud ipsos fides obstinata, misericordia in promptu, sed
adversus omnis alios hostile odium.
Separati epulis, discreti cubilibus, proiectissima ad libidinem
gens, alienarum concubitu abstinent; inter se nihil inlicitum.
Circumcidere genitalia instituerunt ut diversitate noscantur.
Transgressi in morem eorum idem usurpant, nec quicquam prius
imbuuntur quam contemnere deos, exuere patriam, parentes liberos
fratres vilia habere. Augendae tamen multitudini consulitur; nam
et necare quemquam ex agnatis nefas, animosque proelio aut
suppliciis peremptorum aeternos putant: hinc generandi amor et
moriendi contemptus. Corpora condere quam cremare e more
Aegyptio, eademque cura et de infernis persuasio, caelestium
contra. Aegyptii pleraque animalia effigiesque compositas
venerantur, Iudaei mente sola unumque numen intellegunt:
profanos qui deum imagines mortalibus materiis in species
hominum effingant; summum illud et aeternum neque imitabile
neque interiturum. Igitur nulla simulacra urbibus suis, nedum
templis sistunt; non regibus haec adulatio, non Caesaribus honor.
Sed quia sacerdotes eorum tibia tympanisque concinebant, hedera
vinciebantur vitisque aurea templo reperta, Liberum patrem coli,
domitorem Orientis, quidam arbitrati sunt, nequaquam
congruentibus institutis.
Quippe Liber festos laetosque ritus posuit, Iudaeorum mos
absurdus sordidusque.
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Mosè, al fine di consolidare per l'avvenire il suo potere su
quel popolo, introdusse nuovi riti contrastanti con quelli degli
altri mortali. Là sono empie le cose presso di noi sacre e,
viceversa, lecito quanto per noi aborrito. Consacrarono in un
santuario, immolando un ariete, quasi in spregio ad Ammone,
l'immagine dell'animale da cui avevano tratto indicazioni per
trovare il cammino e scacciare la sete. Fu sacrificato anche un
bue, poiché gli Egiziani adorano Api. Si astengono dalla carne
di maiale, a ricordo del flagello, perché li aveva colpiti un
tempo la lebbra, a cui quell'animale è soggetto. Commemorano
ancor oggi la lunga fame di un tempo con frequenti digiuni e, a
testimonianza delle messi frettolosamente raccolte, si mantiene
l'uso del pane giudaico senza lievito. Hanno voluto, si dice,
come giorno di riposo il settimo, perché esso segnò la fine
delle loro fatiche; poi, lusingati dalla pigrizia, dedicarono
all'ozio un anno ogni sette. Alcuni ritengono che lo facciano in
onore di Saturno, sia per aver ricevuto il fondamento del culto
dagli Idei, che sappiamo cacciati insieme a Saturno e fondatori
della gente giudaica, sia perché dei sette astri, che regolano
il destino dei mortali, quello di Saturno descrive un'orbita più
ampia ed esercita un influsso più determinante, e perché la
maggior parte dei corpi celesti tracciano il loro cammino e il
loro corso in multipli di sette.
[5]
Di questi riti, comunque siano stati introdotti, si giustificano
con l'antichità. Le altre usanze, sinistre e laide, s'imposero
con la depravazione. Infatti tutti i delinquenti, rinnegata la
religione dei padri, là portavano contributi di denaro e
offerte, per cui s'accrebbe la potenza dei Giudei, ma anche
perché fra di loro sono di un'onestà tetragona e immediatamente
disposti alla compassione, mentre covano un odio fazioso contro
tutti gli altri. Mangiano separati, dormono divisi; benché
sfrenatamente libidinosi, si astengono dall'accoppiarsi con
donne straniere, ma fra loro l'illecito non esiste. Hanno
istituito la circoncisione per riconoscersi con questo segno
particolare e diverso. Chi adotta i loro costumi, segue la
medesima pratica, e la prima cosa che imparano è disprezzare gli
dèi, rinnegare la patria, spregiare genitori, figli, fratelli.
Sta loro a cuore la crescita della popolazione; è infatti
proibito sopprimere uno dei figli dopo il primogenito e
ritengono eterne le anime dei caduti in battaglia o vittime di
supplizi: da qui la loro disponibilità alla procreazione e il
disprezzo della morte. Seppelliscono, non cremano i cadaveri,
secondo l'uso e con le stesse cerimonie apprese dagli Egizi;
riservano la stessa cura ai defunti e condividono la stessa
credenza sul mondo degli inferi, e ne hanno una contraria sulla
realtà celeste. Gli Egizi adorano moltissimi animali e le loro
raffigurazioni in forma composita; i Giudei concepiscono un
unico dio e solo col pensiero; profanazione è per loro costruire
con materia caduca immagini divine in sembianza umana, perché
l'essere supremo ed eterno non può subire una rappresentazione
ed è senza fine. Per questo non pongono simulacri di dèi nelle
loro città e tanto meno nei loro templi; né riservano tale forma
di adorazione per i loro re, né di onore ai Cesari. Ma poiché i
loro sacerdoti cantavano accompagnandosi a flauti e timpani,
poiché si cingevano le tempie di edera e nel loro tempio venne
rinvenuta una vite d'oro, taluni hanno pensato che venerassero
il padre Libero, conquistatore dell'Oriente, ma con riti
totalmente diversi: in effetti, Libero ha istituito riti
all'insegna della festa e della gioia, mentre le pratiche
giudaiche sono assurde e cupe. |