Bersaglio

Del mare sulle iridescenti arene,

dove in trincee si ammucchiano, mi getto;

e con una repressa ansia il grilletto

premo. Va la terribile frustata

 

e una sagoma cade. Immaginata

non ho in essa una più bella che buona,

non una testa che porti corona,

non il nemico che più mai non viene.

 

Se qui l'occhio non falla e il colpo è certo,

egli è che nel bersaglio ognor figuro

l'orrore che i miei occhi hanno sofferto.

 

Tutto che di deforme hanno veduto,

di troppo ebraico, di troppo panciuto,

di troppo lamentosamente impuro.

(da Versi militari, in Canzoniere, Einaudi, 1961)

 

Mio padre è stato per me l'assassino

Mio padre è stato per me «l'assassino»,

fino ai vent'anni che l'ho conosciuto.

Allora ho visto ch'egli era un bambino,

e che il dono ch'io ho da lui l'ho avuto.

 

Aveva in volto il mio sguardo azzurrino,

un sorriso, in miseria, dolce e astuto.

Andò sempre pel mondo pellegrino;

più d'una donna l'ha amato e pasciuto.

 

Egli era gaio e leggero; mia madre

tutti sentiva della vita i pesi.

Di mano ei gli sfuggì come un pallone.

 

«Non somigliare -ammoniva- a tuo padre».

Ed io più tardi in me stesso lo intesi:

Eran due razze in antica tenzone.

(da Autobiografia, in Canzoniere, cit.)

 

 

Eroica

                                                            Ecco el vapor che fuma,

                                                            che vien dalla montagna.

                                            Addio papà e mama,

                                                            me toca de andar sol dà.

 

Nella mia prima infanzia militare

schioppi e tamburi erano i miei giocattoli;

come gli altri una fiaba, io la canzone

amavo udire dei coscritti.

 

                                Quando

con sé mia madre poi mi volle, accanto

mi pose, a guardia, il timore. Vestito

più non mi vide da soldato, in visita

da noi venendo, la mia balia. Assidui

moniti udivo da mia madre; i casi

della sua vita, dolorosi e mesti.

 

E fu il bambin dalle calze celesti,

dagli occhi pieni di un muto rimprovero,

buono a sua madre e affettuoso. Schioppi

più non ebbi e tamburi. Ma nel cuore

io li celai; ma nel profondo cuore

furono un giorno i versi militari;

oggi sono altra cosa: il bel pensiero,

forse onde resto in tanto strazio vivo.

(da Il piccolo Berto, in Canzoniere, cit.)

Confine

 

Parla a lungo con me la mia compagna

di cose tristi, gravi, che sul cuore

pesano come una pietra; viluppo

di mali inestricabile, che alcuna

mano, e la mia, non può sciogliere.

                                Un passero

della casa di faccia sulla gronda

posa un attimo, al sol brilla, ritorna

al cielo azzurro che gli è sopra.

                                O lui

tra i beati beato! Ha l'ali, ignora

la mia pena secreta, il mio dolore

d'uomo giunto a un confine: alla certezza

di non poter soccorrere chi s'ama.

(da Parole, in Canzoniere, cit.)