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Il gruppo marmoreo raffigura il ratto di Proserpina da parte di
Plutone, il dio degli Inferi. Fu scolpito nel 1621-1622 da Gian
Lorenzo Bernini (1598-1680) per il cardinale Scipione Borghese,
per la sua villa di campagna, dove ancora oggi si trova
(Galleria Borghese di Roma). Nel particolare è evidente la
sensualità con cui Bernini rende la violenta stretta di Plutone
sulla pelle morbida e luminosa della giovane fanciulla.
Rappresentare il movimento, la morbidezza della carne, la
delicatezza luminosa della pelle, in una materia immobile e dura
come il marmo, sviluppando, quindi, un’implicita antitesi, fa
parte della poetica di Bernini. Qui l’opposizione è moltiplicata
dal contrasto tra la giovanile vitalità della fanciulla, e l’età
matura di Plutone, signore delle ombre, del buio e dei morti: la
sua presa rapinosa e sensuale nei confronti della giovane
fanciulla (come le dita si immergono nella carne, flettendone e
piegandone la superficie di luce) assume
un
significato profondamente perturbante. |
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