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io scrivo per me e, mentre
scrivo, desidero intrattenermi con i mostri maggiori nell'unico modo
che posso; queste persone che un avverso destino mi ha dato compagne
di vita, le dimentico con grandissimo piacere e pongo anzi ogni mia
attenzione per fuggire i contemporanei e per seguire gli antichi.
Come infatti la vista di quelli mi irrita profondamente, così la
memoria di questi, le loro magnifiche imprese, i loro nomi illustri
mi riempiono di piacere incredibile e inestimabile, e se queste cose
fossero note a tutti, molti certo stupirebbero perché io tanto mi
compiaccia dello stare con i morti piuttosto che con i vivi. Ai
quali risponderebbe la verità che vivono coloro che morirono con
gloria e virtù; quanto a costoro che se la spassano tra mollezze e
falsi piaceri, rammolliti nel sonno e nella lussuria, pesanti di
vino, anche se sembrano vivere, sono soltanto cadaveri che, sì,
respirano, ma sono già putrefatti e deformi. E rimanga pure questa
eterna lite tra i dotti e gli ignoranti; io seguirò il mio
proposito.
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