L'antigiudaismo nell'Europa cristiana

 

Tratto da: Giorgio De Vecchi, L'antisemitismo nell'Europa cristiana (in: Corso modulare di storia antica e medievale, Bruno Mondadori)

 

 

Fino alla fine dell’XI secolo le comunità ebraiche europee, pur già discriminate, poterono godere di una relativa libertà, sebbene non mancassero gravi episodi di violenze e di persecuzioni. Ma fu a partire dal XII secolo che il fanatismo antisemita si intensificò, alimentato dall’animoso spirito di crociata contro gli infedeli, i pagani e gli eretici, che in quell’epoca attraversò l’Europa cristiana.
L’antica accusa di deicidio, rivolta agli ebrei per avere messo a morte il Figlio di Dio, aveva già profonde radici nel Medioevo cristiano, quando nel 1096 masse fanatiche di pellegrini dirette verso Oriente dopo l’appello alla crociata di papa Urbano II si scatenarono contro le comunità ebraiche renane e danubiane, promuovendo terribili massacri. Da quell’epoca l’antigiudaismo si radicò in tutti i ceti sociali europei e assunse le forme pregiudiziali e stereotipe che si sono riprodotte attraverso i secoli e resistono tuttora.
L’avversione verso gli ebrei faceva leva presso la mentalità diffusa tra la gente comune anche su pregiudizi di origine economica la cui formazione è assai curiosa e complessa. La morale cristiana vietava il prestito a interesse, condannandolo come usura qualunque fosse il tasso applicato; ma una società che fondava la sua crescita e il suo sviluppo sull’estendersi dei mercati e dei commerci aveva come necessaria conseguenza la formazioni di attività di cambio valute e di prestito. In tale contesto, che già considerava gli ebrei peccatori e dannati, ad alcuni membri delle comunità ebraiche fu chiesto, e spesso imposto, di esercitare l’attività del prestito a usura e, quindi, di farsi carico del disprezzo e dell’odio che a quella professione era connesso.
Avendo a che fare molti di essi con le attività commerciali e con il denaro fu facile per il pregiudizio collettivo identificare tali attività con la natura stessa dell’ebreo; si sedimentò quindi nella mentalità comune lo stereotipo dell’ebreo ricco, avido e affamatore del popolo. Quando poi il divieto della Chiesa di prestare denaro ad interesse fu, nel tardo Medioevo, attenuato fino a scomparire di fronte al sorgere delle banche moderne, le capacità imprenditoriali acquisite in molti casi dagli ebrei, dopo alcuni secoli di esperienza, sollecitarono, tra l’altro, le gelosie delle emergenti borghesie urbane e di mercanti e banchieri cristiani che vedevano negli ebrei dei temibili concorrenti.
Vescovi, borghesi, signori feudali, popolo minuto, tutti portarono il loro contributo alla persecuzione degli ebrei e alla costruzione di un’immagine moralmente infamante di questo popolo. Intorno ai “giudei” presero corpo leggende mostruose, che li accusavano di profanare le ostie, di avvelenare i pozzi d’accordo con i saraceni, di compiere sacrifici rituali di bambini, e pregiudizi e stereotipi, come quello dell’ebreo avido di denaro, nemico dei poveri e “assassino di Cristo”.
Legislazioni antisemite si susseguirono nel corso del Medioevo: in particolare, fu vietato agli ebrei di costruire nuove sinagoghe, di occupare cariche pubbliche e fu loro imposto di portare sugli abiti un segno distintivo. Non appena qualche problema travagliava l’Europa, l’ebreo, per la sua irriducibile diversità, diveniva un facile capro espiatorio. Carestie, epidemie, eventi naturali furono spesso occasione di massacri e saccheggi di case ebraiche. Non stupisce quindi che nella terribile pestilenza del 1347-48 migliaia di ebrei, ritenuti responsabili del grande male che si abbatteva sull’Europa, furono trucidati in un clima di terrore e di follia collettiva.
La paura e l’odio antisemita non erano destinati a esaurirsi, proiettandosi su tutta la storia europea e raggiungendo il culmine con l’aberrazione dell’Olocausto nazista.

 

Documenti

 

Alle origini della separazione tra ebrei e cristiani

Una delle prime stragi

Le indicazioni del Concilio Lateranense del 1215

l frutti del pregiudizio: la profanazione

Contro ogni luogo comune

Gli ebrei sono accusati di essere causa dei mali della gente

Intolleranza e risentimento

 

 

 

 

 

 

 

 

Scena dalla Cantiga de Santa Maria di Alfonso X (Castiglia, XIII secolo). In questa cantiga l'ebreo assurge a simbolo dell'avarizia e della slealtà nelle transazioni commerciali.

 

 

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