IL ROMANZO FIN DE SIECLE TRA PASSIONE E DESCRIZIONE

le poetiche tra otto e novecento

Nel periodo tra la fine dell'Ottocento e i primi del Novecento le poetiche più rappresentative e diffuse in Europa sono il Naturalismo francese, il Verismo italiano e il Decadentismo. Ricordiamo in breve le foro caratteristiche.

 

il romanzo naturalista

Nella seconda metà dell'Ottocento con il romanzo naturalista francese e il romanzo verista italiano la verosimiglianza della storia diventa realismo, un principio di poetica che intende ritrarre la realtà contemporanea in modo scientifico, oggettivo e impersonale.

La grossa novità introdotta dal romanzo naturalista non riguarda tanto i temi affrontati, quanto il metodo narrativo; ritrarre la realtà così com'è implica, infatti, l'applicazione di alcune strategie, come:

la scomparsa dell'eroe o del personaggio problematico, sostituito da individui comuni, per lo più tratti dalle classi inferiori e sconfitti dal sistema sociale;

un'esposizione lineare delle vicende;

l'uso di un narratore che non faccia parte della storia e che non giudichi le azioni dei suoi personaggi (narratore esterno, impersonale);

uno stile preciso e analitico e un linguaggio semplice.

Non fu facile attenersi rigidamente a questi principi di poetica: perfino Zola, considerato il caposcuola del Naturalismo, scrisse in uno stile tutt'altro che freddo e da referto scientifico, ma ricco di simbologie e allusioni caricaturali ai mali del mondo esterno e agli istinti dell'uomo.

 

il romanzo verista

Il verismo è l'espressione italiana del Naturalismo francese. Diversa è la situazione sociale, diversa è la materia narrativa: l'economia italiana è ancora prevalentemente rurale. Perciò i personaggi dei romanzi veristi non possono essere gli operai delle fabbriche e la materia narrativa non può riguardare la disumanizzazione dell'individuo nell'epoca dell'industrializzazione e dell'urbanizzazione di massa; l'attenzione dei più grandi romanzieri veristi, tutti di provenienza siciliana, si concentra sul mondo dei poveri contadini, ancora più poveri se vivono nell'arretrato Sud.

Tra gli scrittori veristi, Capuana adotta un narratore esterno, ma più volte cede a descrizioni pittoresche e a toni fortemente drammatici. Attentissimo al rispetto dei canoni dell'impersonalità e dell'oggettività dell'opera narrativa è Verga: nei Malavoglia il narratore non è più esterno, ma interno: è la voce popolare, la voce attraverso cui si esprimono i valori, le esperienze, la cultura, la mentalità del mondo rappresentato. Attraverso il discorso indiretto libero i personaggi comunicano direttamente al lettore i loro pensieri, i loro sentimenti, il loro vissuto. Mentre il Naturalismo francese, direttamente collegato al pensiero positivista, era caratterizzato dall'ottimismo; dalla fiducia nel progresso umano, dall'intenzione sincera di fare della letteratura uno strumento per formare la coscienza popolare e per contribuire al miglioramento sociale, i veristi italiani nutrirono un amaro e profondo pessimismo, suggerito dalla realtà stessa che rappresentavano, una realtà immobile, statica, che gli eventi economici di respiro europeo e quelli politici italiani non avevano affatto scalfito.

 

il romanzo nell'età del decadentismo

Contemporaneamente al Naturalismo e al Verismo si andava affermando un'altra corrente, quella del Decadentismo. Il Decadentismo è una delle forme artistiche di rifiuto del Naturalismo e, più in generale, di una visione scientifica e positiva della vita. Il Decadentismo è una corrente vasta e variegata, le cui radici si possono ricondurre al Simbolismo francese. Esso subisce l'influenza culturale della filosofia di Nietzsche, della psicanalisi di Freud e della filosofia di Bergson. Le caratteristiche principati del Decadentismo in letteratura sono:

l'affermazione dell'arte per l'arte, come valore assoluto;

il rifiuto di porre l'arte al servizio di una qualsiasi causa sociale;

la presenza di elementi che denunciano la crisi del mito della ragione e della scienza, nonché del tramonto della civiltà;

il culto della bellezza, l'estetismo, presente anche come artificiosità del linguaggio;

la presenza dell'eroe decadente o eroe negativo;

l'introspezione psicologica.

 

i temi

Dal punto di vista tematico emerge una una grande insofferenza per la società contemporanea e un forte disagio esistenziale. La normalità è spesso una gabbia troppo stretta e può condurre a varie forme di malattia: la nevrosi di Des Esseintes, il rifiuto dell'invecchiamento e la fragilità di fronte alla bellezza di Aschenbach, il narcisismo vittimistico di Andrea Sperelli e quello privo di coscienza dì Dorian Gray.