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3. LE FUNZIONI LINGUISTICHE

 

In base al modello elaborato da Roman Jakobson, la comunicazione verbale può avere sei diverse funzioni, denominate referenziale, emotiva, conativa, fàtica, metalinguistica e poetica, le quali caratterizzano e differenziano tra loro i diversi enunciati. A ciascuna delle sei funzioni Jakobson riconduce un fattore costitutivo della comunicazione.

Occorre premettere che è difficile produrre atti linguistici che corrispondano a una sola delle funzioni del linguaggio: la specificità di un dato enunciato non risiede tanto nel monopolio dell'una o dell'altra funzione, ma nella preminenza esercitata dalla funzione in esso saliente.

Le funzioni principali del linguaggio sono le prime tre, ovvero la referenziale, l'emotiva e la conativa.

a. La funzione referenziale (informativa o denotativa), è orientata verso il referente (o contesto), ossia verso la realtà extralinguistica; i messaggi prodotti in conformità a questa funzione tendono a trasmetterci una informazione su un contenuto dell’esperienza, sia concreta (ad es. «oggi piove») sia mentale (come quando si dice «la felicità non esiste«) sia persino immaginaria («i marziani sono verdi»). La funzione referenziale trova espressione tipica nella terza persona verbale.

 

b. La funzione emotiva (o espressiva) è invece indirizzata verso l’emittente, del quale proietta in primo piano una determinata emozione ovvero l’atteggiamento rispetto a ciò di cui si parla («Sono stanco. Non ce la faccio più!»; «Come sei elegante!»; «Che angoscia!»). Dal punto vista delle strutture formali, gli enunciati in cui prevale la funzione emotiva si caratterizzano per la frequenza di frasi esclamative, interiezioni ecc.

 

c. La funzione conativa (o persuasiva) è orientata verso il destinatario. Sono messaggi essenzialmente conativi quelli che trovano espressione grammaticale in frasi imperative («Fai presto!«; «Alzati!»), esortative («Su, usciamo!») o nel vocativo («Ma ti prego, cara, accetta questo regalo!»). La persona verbale tipica di tale funzione è la seconda; ma ci possono essere anche tecniche comunicative indirette che comportano altre strategie («non sarebbe male se chiudessimo il finestrino»).

 

d. La funzione fàtica (o di contatto) è orientata sul canale, quasi a verificare che il circuito comunicativo sia sempre operante e a prevenire una situazione di silenzio, che il parlante avvertirebbe come inusuale e anomala. Si esplica in messaggi, privi di autentica carica informativa e referenziale, che servono essenzialmente per stabilire, prolungare e mantenere o anche riattivare la comunicazione. Sono da considerare essenzialmente fàtici i convenevoli e gli enunciati di cortesia che si producono nelle comuni interazioni verbali (ad es. «ciao, come va?»), gli attacchi di conversazione, in particolare quelli con cui si dà inizio ad una telefonata («Pronto!»), le formule rituali e vuote di significato come ho capito, da intendere alla stregua di un segnale che significa «ti sento, continua pure».

 

e. La funzione metalinguistica si ha ogni qual volta il discorso è focalizzato sul codice; il messaggio convoglia informazioni sulle strutture linguistiche, fa del codice stesso l’oggetto della comunicazione. È stata la logica moderna che ha introdotto la distinzione tra due livelli di linguaggio, il “linguaggio-oggetto”, che parla di entità estranee al linguaggio come tale e il “metalinguaggio” che parla del linguaggio stesso. Sono innanzitutto tipicamente metalinguistici, ad esempio, i contenuti di una lezione di linguistica, le prescrizioni di una grammatica ovvero le definizioni dei vocabolari.

 

f. La funzione poetica (o estetica) si individua in quelle produzioni verbali nelle quali l’accento sia posto sul messaggio in se stesso. La funzione poetica si ritrova non solo in poesia, dove certo tale funzione predomina, ma anche all'infuori della poesia, ogni qual volta cioè si desideri produrre un enunciato stilisticamente ricercato ed esteticamente efficace. Rientrano dunque a pieno titolo in tale funzione i moderni spot pubblicitari e in generale promozionali, i quali si servono dei dispositivi formali tipici del linguaggio poetico pur senza assegnare loro il ruolo determinante, che essi svolgono in poesia: ed ecco allora filastrocche, formazioni rimate e vari procedimenti ritmici, nonché l’uso di alcune figure foniche.

 

funzione

fattore comunicativo

intenzione comunicativa

tipologie di testi

Referenziale/Informativa

Referente

Informare, spiegare

Avvisi, annunci, testi scientifici e tecnici

Espressiva /Emotiva

Emittente

Esprimere sentimenti, emozioni, opinioni

Diari, autobiografie, recensioni, commenti

Conativa/Persuasiva

Destinatario

Convincere, ordinare, consigliare, proibire

Leggi, regolamenti, comizi, arringhe, pubblicità

Fàtica/Di contatto

Canale

Stabilire o mantenere il contatto

Saluti, conversazioni

Metalinguistica

Codice

Spigare come funziona la lingua

Grammatiche, dizionari

Poetica/Estetica

Messaggio

Rendere il messaggio espressivo e suggestivo, giocare con le parole

Testi letterari, canzoni, proverbi, scioglilingua, filastrocche

 

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