Lapis niger o Cippo del Foro

Il Cippo del Foro è la più antica iscrizione monumentale latina, incisa sulle quattro facce di un cippo di tufo, mutilo nella parte superiore. Fu rinvenuto nel 1899 nel Foro Romano, al di sotto di una pavimentazione quadrangolare di marmo nero, che è da identificare con il lapis niger che, secondo gli autori antichi, indicava un luogo funesto, collegato con la morte di Romolo.

 

La scrittura è bustrofedica, in alfabeto arcaico, che lascia intravvedere la derivazione greco-etrusca (C per G, P per R). L'irregolarità dei caratteri sembra suggerire che il testo, più che un'effettiva funzione informativa per i lettori, doveva utilizzare la carica magico-sacrale della scrittura per incutere timore anche negli analfabeti. La pietra è molto rovinata e in gran parte illeggibile.

L'inizio sembra essere una formula di maledizione contro chi avesse violato il santuario: quoi hon(ke...) sakros esed può essere interpretato come qui hun(c locum violaverit) sacer erit. La menzione di un calator, cioè di un araldo al servizio dei sacerdoti, e l'espressione iumenta capere, hanno fatto pensare ad un avviso che invitasse i passanti ad essere pronti a sciogliere gli animali aggiogati, quando l'araldo l'avesse ordinato: era infatti di cattivo auspicio per un augure incontrare una coppia di buoi aggiogati.

          quoi hoi...
          ... sakros es
          ed sorm ...



          ... ia . ias
 5       regei ic ...
          ... evam
          quos ri ...



          ...m kalato-
          rem hai ...
 10   ... o iod iouxmen-
          ta kapia dotav ...



          m ite ria ...
          ... m quoi ha-
          velod nequ...
 15   ... odiovestod ...