GALILEO, Lettera copernicana alla Granduchessa
di Toscana Cristina di Lorena
LA
NECESSITA’ DI “TRADURRE” IL LINGUAGGIO DELLE SCRITTURE:
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Galileo affronta l’accusa dei suoi avversari, astronomi di scuola
aristotelica e sacerdoti, che
sostengono che la teoria eliocentrica sia eretica, in quanto nei
testi sacri più volte si trovano testimonianze a favore della teoria
aristotelico - tolemaica;
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Risposta di Galileo: il contenuto della Bibbia è infallibile e vero,
ma non bisogna prendere sempre
alla lettera quello che dice poiché gli scrittori sacri hanno dovuto
adattare il loro modo di scrivere al livello culturale del loro
pubblico (“rozzo e indisciplinato”); bisogna osservare il senso
profondo delle Scritture ;
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È comprensibile ritenere che la Bibbia, affrontando argomenti di
difficile comprensione, sia ricorsa
ad un modo figurato di esprimersi;
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Secondo l’opinione dello scienziato,
non bisogna contestare i risultati ottenuti da un procedimento
scientifico con il linguaggio comune e popolare della Scritture.
LA
NATURA COME “ESSECUTRICE DEGLI ORDINI DI DIO”:
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Nelle dispute scientifiche, è un errore affidarsi al testo della
Bibbia e ragionare in base ad esso;
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È necessario invece affidarsi ad un metodo scientifico basato su
osservazioni e dimostrazioni
matematiche;
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Sia la Bibbia che la natura derivano da Dio,
ma mentre la prima ha dovuto adattare il proprio linguaggio alla
capacità di comprensione umana, la natura è razionale, matematica,
non si preoccupa se le sue leggi siano capite o meno dagli uomini,
esegue semplicemente gli ordini e la volontà di Dio.
COME
“VADIA IL CIELO” E COME “SI VADIA AL CIELO”:
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Attraverso le Sacre Scritture lo Spirito Santo non ha voluto
insegnarci verità di ordine naturale, ma solo di carattere religioso
(dunque religione e scienza sono due ambiti separati e distinti: la
Bibbia insegna come “si vadia al cielo” e non come “vadia il
cielo”);
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La superiorità delle Scritture è riservata solo a ciò che riguarda
la salvezza dell’anima. Di conseguenza i religiosi non possono
dichiarare eretiche o salvifiche determinate teorie astronomiche, in
quanto non è il loro ambito di competenza.
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