I primi segni di scrittura
mesopotamica erano probabilmente incisi nel mattone crudo, con una canna
rigida o un stilo.
All'inizio, le colonne si
scrivevano dall'alto al basso e da destra a sinistra, poi, a partire dal
III millennio circa (almeno per la scrittura su tavolette di argilla), la
pratica cambiò e si prese l'abitudine di scrivere orizzontalmente e da
sinistra a destra. Ciò è dovuto verosimilmente a una modifica dei
supporti di scrittura.
Alle piccole tavolette che si
tenevano in mano succedettero tavole più grandi, poste in piano su un
supporto. La scrittura in colonne verticali presentò allora un decisivo
inconveniente: la mano infatti rischiava più facilmente di toccare
inavvertitamente la linea già scritta, cancellando i segni già scritti:
si prese dunque a scrivere in linee orizzontali che si iniziavano a
partire dalla sinistra per le stesse ragioni.
Tavoletta amministrativa,
argilla, 22x22 cm,
Mesopotamia, fine del III mil. a.C. |
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Luogo |
Mesopotamia
Tra il Tigri e l'Eufrate, la civiltà
mesopotamica si è costruita sull'argilla, consacrata elemento
primordiale da uno dei numerosi miti sumerici: il dio Enki, lui
stesso generato dal limo che rende fertili le rive dei fiumi,
creò l'uomo a partire da una zolla di terra. |
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Date di utilizzo
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IV millennio-I secolo d.C. Se non si
può affermare che la scrittura sia nata dall'argilla
(probabilmente i primi segni sono stati tracciati sul legno o
sulla pietra, sebbene questi materiali fossero rari nella Bassa
Mesopotamia), resta il fatto che gli "scritti" più
antichi sono stati ritrovati su tavolette di argilla
risalenti alla fine del IV millennio. A partire dal VII secolo
a.C. il papiro entra in concorrenza con l'argilla.
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Forme |
Tavoletta |
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Preparazione
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L’argilla fresca viene conservata umida nelle
giare. Lo scriba modella le tavolette sulle quali scrive e poi le
lascia seccare al sole o, talvolta, le fa cuocere sul fuoco.
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Strumenti
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Calami, canne tagliate in punta per
disegnare i primi segni e dall'estremità arrotondata per
imprimere le prime cifre, poi smussate in punta per imprimere i
"cunei" della scrittura cuneiforme.
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Materia / grafia
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Materia, forma, strumento e tratto sono qui
indissolubilmente legati. E' adattandosi alla plasticità
dell'argilla che, nel corso di 3000 anni, gli scribi fanno
evolvere la scrittura cuneiforme, dai primi segni pittografici
disegnati con l'aiuto di una canna smussata sulla punta, ai
caratteri sempre più astratti impressi in tre dimensioni
con un calamo dalla punta triangolare (cfr. la scrittura
cuneiforme) |
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Materia / forma
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La tavoletta viene tenuta nell'incavo della
mano e l'argilla si modella sul palmo, cosa che la rende piatta su
un lato e bombata sul rovescio. In questa tappa della storia dei
supporti, il supporto prende la forma della mano ed è un
prolungamento del corpo.
Si ritrova questa forma caratteristica nella
maggioranza dei documenti, compresi i grandi testi letterari
incisi su tavolette le cui dimensioni superano quelle della mano
(le più grandi hanno un po' più di quaranta centimetri di lato).
La stessa pietra, quando non è monumentale,
assume questa forma per ricevere dei testi, ufficiali o votivi,
incisi.
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Vantaggi
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Materiale abbondante, a buon mercato,
che necessita di poca preparazione.
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L’argilla consente gli errori: può
infatti essere rimodellata e riscritta immediatamente.
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Le tavolette sono scrivibili su due
lati.
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Sono trasportabili.
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Svantaggi
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Le tavolette di argilla sono pesanti e
si rompono facilmente.
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La dipendenza della scrittura dal suo
supporto li rende fragili entrambi: la scomparsa dell'uno
comporta quella dell'altra. L'alfabeto lineare su papiro
finirà per far scomparire il cuneiforme e le sue
tavolette.
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