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Luogo
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Il mondo intero.
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Date di
fabbricazione
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II o I secolo a.C.: Cina.
VIII secolo: Samarcanda, mondo musulmano.
X secolo: Egitto.
XII secolo: Sicilia, Spagna.
XIII secolo: Italia, India del Nord.
XIV secolo: Francia, Germania.
XV secolo: Inghilterra, Austria. XVI
secolo: Russia XVII secolo: Stati Uniti La
tradizione cinese fa risalire l'invenzione
della carta all'anno 105, attribuendola a Cai Lun, ma l’archeologia
la anticipa di almeno due secoli. Cai Lun ne avrebbe invece
migliorato la fabbricazione e migliorato la produzione. Nel corso
del III secolo, l’uso si generalizza in Estremo Oriente, in
tutte le province sotto la dominazione cinese, sostituendo la
soia, il bambù e i listelli di legno, utilizzati dall'Antichità.
Ma il segreto della sua fabbricazione sarà divulgato solo nel
751, da alcuni fabbricanti di carta cinesi prigionieri del
governatore musulmano di Samarcanda. La carta
si diffonde allora nel Medio Oriente e successivamente in Occidente,
seguendo il ritmo dell'espansione araba: alcune fabbriche vengono
istallate a Bagdad, Damasco, Tripoli, Il Cairo, poi nel XII secolo
in Spagna e in Sicilia, nel XIII secolo in Italia e in India. Nel
1348, i Francesi crearono la loro prima fabbrica, a Troyes;
seguirono i Tedeschi nel 1390, a Norimberga.
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Forme
Raccolta
di testi tantrici, tibetano, carta
a "fisarmonica" (Cina, X s.)
Libro
di devozioni rilegato a "fisarmonica" (Cina, 988)
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Rotolo, a "fisarmonica", poi codice
in brossura "alla cinese", in Cina.
Codice in ogni altro luogo.
In Cina, la forma del libro di carta ha subito
dei cambiamenti. Apparsa dopo i rotoli di seta, la carta ne
adotta la forma e la conserva fino al VIII secolo.
Successivamente, appaiono nuovi modi di riunire i fogli, che
corrispondono a nuovi bisogni di consultazione rapida dei testi.
Invece di avvolgere i fogli incollati pezzo a pezzo, li si piega a
fisarmonica: questa forma, che mette insieme il rotolo e le ole
indiane, supporto tradizionale dei testi buddisti, è riservata
alla stampa di opere sacre a partire dal XII e XIII secolo. La
rilegatura a "farfalla" appare nel X secolo, con gli
inizi della stampa, per restare in uso fino al XIV: i fogli
impressi su una sola facciata vengono piegati su se stessi,
impilati, incollati per il dorso; le pagine bianche che si trovano
così a fronteggiarsi sono talvolta incollate tra loro. Infine, verso
il XV secolo, i fogli, ripiegati dal lato vergine all'interno,
vengono rilegati con un filo appariscente con i bordi opposti alle
pieghe, con quest'ultime che costituiscono il taglio: si tratta
dell'aspetto del libro cinese che si conosce meglio, dal momento
che è rimasto in questo formato fino ai giorni nostri.
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Preparazione
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I più antichi documenti cinesi sono costituiti
da fibre di canapa, di lino, di iuta. Sono stati stati poi
utilizzati il gelso e il bambù, che diventerà il materiale
preferito. Nella maggior parte dei casi, sono state mescolate
diverse specie vegetali. Si fa macerare a lungo (fino a tre mesi)
la scorza nell'acqua, poi la si batte con cura per separare le
fibre senza frantumarle. Viene aggiunta una mucillagine, che lega
l'impasto, che viene poi raccolto su una "forma" morbida. Gli
Arabi utilizzavano invece degli stracci di lino e di corde di
canapa; e le loro forme, simili a quelle dei Cinesi, erano
composte di steli vegetali posti su un telaio, le cui tracce, sul
foglio di carta, raffiguravano una trama. Questa veniva poi
inamidata e pulita prima dell'uso. Le stesse
materie vengono impiegate nella carta a straccio occidentale, ma la
forma cambia: è rigida, costituita da un traliccio di fili
metallici. La differenza fondamentale, che si vede apparire per la
prima volta in Italia, a Bologna nel 1282, consiste nella presenza
di una filigrana che identifica il fabbricante. Fino
al XIX secolo, la tecnica rimane, a parte qualche
miglioramento, la stessa. Successivamente, per ragioni economiche,
viene introdotto il legno, che si sostituisce allo straccio
e altera la qualità della carta in modo irreversibile. Oggi si
utilizza sempre più della carta riciclata. Per
porre rimedio al degrado accelerato della carta, inerente alla
composizione della pasta di legno, nel 1994 è stata pubblicata una
norma internazionale che fissa "le prescrizioni affinché una
carta destinata alla stesura di documenti sia permanente".
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Strumenti |
Pennello, calamo.
Penne d'oca, penne metalliche, stilo…
Macchine da scrivere, computer.
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Materia / grafia
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La superficie liscia della carta consente alla
scrittura una grande corsività.
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Materia / forma
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Con la carta stampata, possono essere
immaginati tutte le forme e tutti i formati.
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Vantaggi
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Nella lunga ricerca del materiale più
sottile, più solido, più maneggevole, che caratterizza
la storia dei supporti, la carta appare il supporto
ideale.
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Cancellandosi più difficilmente della
pergamena, è stata imposta nell'amministrazione araba per
impedire le falsificazioni.
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Ha consentito le innovazioni tecniche
che hanno moltiplicato lo scritto, dalla xilografia,
attestata fin dal VIII secolo in Cina, passando attraverso
il sistema di stampa a caratteri mobili di Gutenberg nel
XV secolo in Europa, fino ai procedimenti attuali.
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Svantaggi
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Con l'utilizzo del legno al posto degli
stracci e l'industrializzazione della fabbricazione, la
qualità della carta si è deteriorata e si è dovuto far
ricorso a dei procedimenti di conservazione (utilizzo di
microforme).
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