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Strumento di calcolo e di gestione, il computer
è diventato un potente mezzo di trattamento, memorizzazione e
trasmissione di diverse forme di informazioni, specialmente scritte. Una memoria
installata sistematicamente nelle macchine (un disco magnetico chiamato
"rigido") assicura gli scambi tra l'utilizzatore e l'unità di
trattamento (processore); ad altri tipi di supporto (bande magnetiche,
dischetti, dischi ottici digitali) spetta il compito di assicurare la
trasmissione di informazioni tra computer. La moderna evoluzione dei
supporti di scrittura trova le sue origini nella storia del
telegrafo e in quella dell'informatica, due ambiti che si sono congiunti
grazie alla connessione in rete dei computer, cosa che non mette affatto
in questione l'utilizzo complementare dei supporti elettronici e dei
supporti di carta.
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L'invenzione del
telegrafo
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Esempio di alfabeto morse
tedesco
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Il telegramma, cioè la trasmissione elettrica
di messaggi scritti, appare nel contesto dello sviluppo
industriale e sociale del XIX secolo: spiegamento di vari mezzi di
comunicazione (ferrovia, servizio postale, stampa moderna). S. F. B. Morse,
nel 1837, ha l'idea di tradurre le lettere dell'alfabeto in un
linguaggio tale che possa essere inoltrato e restituito a
distanza attraverso un cavo elettrico e successivamente tramite la
radio. Questo linguaggio riprende nel suo principio una variante
del sistema binario o numerico, descritto specialmente da Leibniz,
che sarà messo in pratica per comunicare le informazioni,
trattarle e registrarle. La ricezione di messaggi telegrafici si
effettua grazie all'intermediazione di un nastro sul quale si
scrivono dei trattini, dei punti e degli spazi, e anche lettere
direttamente. come nel caso del telegrafo con traduttore Baudot, del
1876.
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Le carte perforate
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Carte perforate
8 x 19 cm
formato di 80 colonne
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E' alla fine del XIX secolo, per effettuare dei
censimenti della popolazione, che sono state concepite le
macchine meccanografiche a carte perforate. Ogni foro corrisponde
a una risposta positiva nel questionario: le carte perforate
diventano non soltanto dei supporti di entrata-uscita di valori
numerici per i calcolatori, ma anche e più in generale dei
supporti di informazione.
Nel 1928, IBM lancia la sua celebre carta
perforata a ventiquattro colonne che resterà per mezzo secolo il
supporto universale dei programmi e dei dati del computer, visto
che il pacchetto di carte costituisce un'entità di stoccaggio
delle informazioni. Questo supporto sarà abbandonato
progressivamente negli anni 1980.
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Il nastro perforato
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Il nastro perforato ha un principio di
funzionamento simile a quello della carta, visto che le operazioni
di scrittura (per mezzo della perforazione) e di lettura (per
mezzo di cellule fotoelettriche) si effettuano in modo continuo e
non in modo sequenziale come per la carta. Tutti i supporti di
informazione legati a meccanismi automatici obbediscono infatti a
dei movimenti molto ben controllati: sfogliamento dei pacchetti di
carte perforate, svolgimento dei nastri perforati, poi delle bande
magnetiche, rotazione dei dischi magnetici e dei dischi ottici.
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Le bande magnetiche
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Le bande magnetiche costituiscono una
interessante risorsa di stoccaggio delle informazioni per via
della loro grande capacità. Il nastro di plastica è ricoperto da
un leggero strato sensibile al campo magnetico corrispondente allo
stato binario: le zone non magnetizzate rappresentano gli 0, le
zone magnetizzate gli 1. Sotto forma di avvolgimento in bobina
libera di una larghezza di mezzo pollice, poi in cassette di vario
tipo, la banda magnetica ha visto accrescere in modo considerevole
la sua capacità di registrazione, ma il tempo necessario per
svolgere la banda alfine di accedere alla posizione voluta rimane
troppo lungo per parecchie applicazioni e riserva dunque questo
tipo di stoccaggio a delle registrazioni di sicurezza.
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Il disco rigido
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hard disc
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Anche il disco rigido (hard disc), presente in
tutti i computer, presenta uno strato magnetico, ma, grazie alla
sua forma, comporta il considerevole vantaggio di consentire un
accesso estremamente rapido ad ogni informazione registrata. Il
sistema più perfetto di dischi duri è rappresentato dal disco Winchester,
lanciato nel 1972 e le cui prestazioni non smettono di migliorare.
Il disco (o meglio un insieme di dischi sovrapposti) gira
continuamente mentre le testine, mantenute molto vicine ad ogni
faccia, si spostano secondo un raggio. L’insieme, rinchiuso in
un contenitore a tenuta stagna, resta al riparo della polvere. Sotto
una forma amovibile ma sempre chiuso in un contenitore stagno, un
secondo disco rigido (chiamato esterno o floppy disc) può essere
utilizzato per trasportare informazioni tra diversi computer.
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I dischetti
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I dischetti, introdotti dalla IBM negli anni
1970, costituiranno un supporto di scambio dei dati analogici
particolarmente adatto alla microinformatica. Al formato a 8 pollici
(200 millimetri) subentra, nel 1976, il formato a 5,25 pollici (130
millimetri), a sua volta sostituito a partire dal 1982 dal
dischetto a 3,5 pollici
(90 millimetri). Come l'insieme dei supporti magnetici, la
capacità dei dischetti aumenta: alla loro diminuzione di taglia
si accompagna ad un quadruplicamento della loro capacità. Il
dischetto è indissociabile dalla microinformatica lanciata dalla
Apple nel 1975 e dalla IBM nel 1981.
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I dischi ottici
analogici
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CDRom
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I dischi ottici analogici, grazie alle loro
capacità di stoccaggio e di velocità di accesso, realizzano la
sintesi, su un unico supporto, di tutti le informazioni che si
possono trasformare in segnale elettrico e digitale:
la scrittura, il suono, la fotografia, l'immagine animata. Si
distinguono tre procedimenti di registrazione delle memorie
ottiche, che riprendono le situazioni tradizionali dell'opera
edita, dal testo che scrive se stesso con un inchiostro indelebile
al testo che si può cancellare a piacimento:
– nei dischi ROM (Read Only Memory),
nel formato CD o 3,5 pollici, le inscrizioni in forma di piccole
vaschette di diversa lunghezza sono modellate a partire da una
matrice. Il raggio laser riflesso cambia di intensità luminosa
nel corso della sua dispersione quando incontra e abbandona
ogni vaschetta, cosa che trasmette una cellula fotoelettrica. Le
norme di registrazione su CDRom sono state stabilite nel 1988;
– i dischi WORM (Write Once Read Many)
in formato CD (CD-R), ma anche nei formati 5,25 pollici (130
millimetri, ora abbandonato), 12 pollici (300 millimetri) e 14 pollici
(356 millimetri) consentono all'utente di effettuare le proprie
registrazioni a partire dai files presenti sul disco rigido, visto
che il calore sprigionato dal raggio laser deforma in modo
definitivo uno strato sensibile. In certi casi, se si vuole una
lunga durata, il disco è in vetro inciso direttamente dal
costruttore con procedimenti molto elaborati;
– con i dischi WMRA (Write Many
Read Always), riscrivibili, nel formato 3,5 pollici (90 millimetri),
CD (CD-RW), 5,25 pollici (130 millimetri) e 12 pollici (300 millimetri),
l'utente può cancellare a piacimento l'informazione registrata. I
principi di scrittura dell'informazione si richiamano a proprietà
particolari di alcuni materiali: cambiamento delle qualità
ottiche sotto l'effetto di un campo magnetico (magneto-ottica),
passaggio reversibile da uno stato cristallino a uno stato amorfo
sotto l'azione del calore sviluppato dal raggio laser (cambiamento
di fase);
– infine, il nuovo disco ad alta densità DVD-ROM,
nel formato 12 centimetri, risponde ancor più efficacemente a
questa volontà di registrazione su un unico supporto di tutte le
forme del sapere. Le enciclopedie, per esempio, si prestano
perfettamente a un'edizione su tale supporto.
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