Resoconto di un atto ufficiale
Alto Egitto, Nuovo Impero, XIX dinastia, regno di Ramses II, 1226 a.C.
Pietra, inchiostro di carbone
8 x 12,4 cm
Musée du Louvre, Antiquités égyptiennes N 2261
 

Questo sasso che riporta delle iscrizioni in inchiostro è una delle numerose testimonianze scritte consegnate dalla riva sinistra di Tebe, l'attuale Luxor. Meno oneroso del papiro, le cui consegne erano soggetto ad un controllo, dei cocci di vaso o semplici scaglie di pietra venivano utilizzate come supporti di scrittura. Li si designa con il termine di «ostraka» (al singolare «ostrakon»), da greco «coccio». Migliaia di pezzi di questo tipo sono stati scoperti nel corso di scavi archeologici. Essi sono i testimoni privilegiati a partire dai quali è possibile ricostruire la quotidianità dell'Egitto dei Faraoni, visto che erano di uso corrente per redigere lettere, documenti amministrativi, liste e conti. Di fatto, sono scritti nei corsivi egizi: ieratico e, a partire dal VII secolo a.C., demotico. Questo ostrakon reca un breve testo in ieratico. La sua datazione è il ventitresimo giorno del terzo mese della stagione dell'inondazione, nell'anno 53 del regno di Ramses II. Sono menzionati due dei numerosi figli del re: Sethi, la cui madre è la regina Nefertari, proprietaria della magnifica tomba dipinta della Valle delle Regine, e uno dei suoi fratelli, Sethiherkhepechef. Si tratterebbe del laconico resoconto di un atto compiuto dai due principi, alla presenza di responsabili dell'amministrazione della necropoli tebana, probabilmente in relazione con delle tombe reali.