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Questo sasso che riporta
delle iscrizioni in inchiostro è una delle numerose testimonianze
scritte consegnate dalla riva sinistra di Tebe, l'attuale Luxor. Meno
oneroso del papiro, le cui consegne erano soggetto ad un controllo,
dei cocci di vaso o semplici scaglie di pietra venivano utilizzate
come supporti di scrittura. Li si designa con il termine di «ostraka»
(al singolare «ostrakon»), da greco «coccio». Migliaia di pezzi
di questo tipo sono stati scoperti nel corso di scavi archeologici.
Essi sono i testimoni privilegiati a partire dai quali è possibile
ricostruire la quotidianità dell'Egitto dei Faraoni, visto che
erano di uso corrente per redigere lettere, documenti amministrativi,
liste e conti. Di fatto, sono scritti nei corsivi egizi: ieratico e,
a partire dal VII secolo a.C., demotico. Questo ostrakon reca un
breve testo in ieratico. La sua datazione è il ventitresimo giorno
del terzo mese della stagione dell'inondazione, nell'anno 53 del
regno di Ramses II. Sono menzionati due dei numerosi figli del re: Sethi,
la cui madre è la regina Nefertari, proprietaria della magnifica
tomba dipinta della Valle delle Regine, e uno dei suoi fratelli, Sethiherkhepechef.
Si tratterebbe del laconico resoconto di un atto compiuto dai due
principi, alla presenza di responsabili dell'amministrazione della
necropoli tebana, probabilmente in relazione con delle tombe reali.
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