Evoluzione dei supporti dello scritto

 

La lunga storia dei supporti dello scritto mette in evidenza al tempo stesso la diversità degli usi dello scritto attraverso la storia delle società e il progressivo influsso del testo sul supporto.

1. L'uso determina al scelta del supporto

Anche se, talvolta, la necessità costringe a utilizzare ciò che si ha a portata di mano - un sasso a Tebe nel II millennio a.C., un coccio di argilla greco (ostrakon) nel II secolo per rendere conto di un accordo o come ricevuta fiscale -, più spesso è l'uso a determinare la scelta del supporto.

E' nella pietra che le civiltà antiche hanno inciso, per l'eternità, i loro codici amministrativi, mentre delle assicelle di legno o delle tavolette, nude o rivestite  di stucco o di cera, sono state correntemente utilizzate dal III millennio a.C. fino al X secolo per l'apprendimento degli scritti d'uso. Le materie preziose, invece, che si tatti di oro, di seta, di avorio, sono sempre state riservate agli dei e ai sovrani.

2. I supporti si adattano alla diffusione del testo

Dall'argilla al CDRom, i supporti specifici dello scritto non hanno mai smesso di evolversi verso un migliore adattamento alla moltiplicazione e alla diffusione dei testi. Questa evoluzione si delinea secondo due grandi assi:

· una evoluzione verso un "compattamento" sempre più efficace del testo: inaugurata con il passaggio dal volume (o rotolo), sul quale si scrive generalmente su un solo lato, al libro (o codice), che consente, sulla stessa superficie, di scrivere il doppio del testo rispetto a prima, poi prolungata dalla rivoluzione dei microfilm, questa evoluzione prosegue ancora oggi con l'accrescimento costante della capacità di memoria dei supporti informatici;

· una progressiva emancipazione del testo rispetto al supporto: visto che il supporto diventa sempre meno vincolante, il testo organizza sempre più l'architettura del supporto. Così, finché regnò il papiro, la suddivisione del testo fu soggetta alla capacità del rotolo ( per esempio, è probabile che la suddivisione dell'Iliade in 24 canti potrebbe derivare dal fatto che il poema occupava 24 rotoli). La pergamena, il cui uso si è diffuso a partire dal IV secolo, possedeva, invece, una agilità fino ad allora sconosciuta che si piegava a tutte le esigenze del testo.

Con i supporti informatici, che consentono di "trasportare" montagne di scritti su dischetti che non hanno quasi peso, il testo ormai "si eleva" e si moltiplica, e, mentre il supporto di iscrizione, dischetto o hard disc, sembra assottigliarsi, il supporto di  impressione non cessa di crescere e di diversificarsi, ridando talvolta una estrema consistenza alla materialità della scrittura, alla fine liberata dalla preoccupazione di conservazione del testo, visto che ogni "scrivente" diventa oggi il regista dei propri sogni…

3. Un'apertura alle diverse culture del mondo

Si tratta di esplorare materie e forme nella loro diversità significativa e di abbozzare una tipologia. A partire da questo inventario, ci si sforzerà di collegare i materiali alle forme, i materiali e le forme agli usi da una parte, ai gesti della scrittura e al testo dall'altra. La storia intellettuale delle società umane è inseparabile dalla storia materiale dei supporti della scrittura; essi fissano e rendono visibili i gesti e le scoperte di un pensiero che, senza di essi, sprofonderebbe nell'oblio.

4. Dall'argilla al CDRom, il testo si libera dal suo supporto originale

Argilla in Mesopotamia, papiro in Egitto, bambù in Cina… i primi scribi hanno adottato dal loro ambiente il materiale più propizio a ricevere i loro scritti.

Se le iscrizioni in pietra sono state rinvenute quasi dappertutto e attestano spesso primi segni di scrittura, ogni popolo ha registrato la sua memoria su un materiale specifico più comodo, strettamente legato alla propria scrittura. In cambio, il materiale interviene sul gesto, lo strumento, la grafia.

Anche la forma esercita un'azione: nei vegetali, le sottili e lunghe lamine di bambù, primi supporti della scrittura cinese, avrebbero influenzato la disposizione in colonna dei segni, così come la foglia di palma ha determinato il formato oblungo dei libri indiani.

Il passaggio da un materiale all'altro si verifica lentamente e in modo diverso a seconda delle civiltà: all'inizio della nostra era, i Cinesi utilizzano già la carta, mentre la pergamena comincia ad apparire nel Vicino Oriente e in Occidente, mentre il papiro è ancora usato lungo tutto il bacino del Mediterraneo.

Nella maggior parte dei casi, l'evoluzione si verifica per effetto di esigenze economiche e pratiche: fabbricata quasi dappertutto, la pergamena sostituisce il papiro, che bisogna invece importare dall'Egitto, e il codex rimpiazza il volumen, che contiene molto meno testo. Il supporto si adatta così progressivamente ad una diffusione sempre più vasta; con la carta, che consente lo sviluppo della stampa, esso raggiunge l'universalità: il testo, liberato, viene riprodotto in molti esemplari.

Oggi, è sottoforma di un codice che il testo viene inciso su CDRom e la sua lettura necessita della mediazione di una macchina; ma le potenzialità di una diffusione illimitata di un "libro digitale", l'enorme  risparmio di spazio che rappresenta e le sue prospettive di conservazione ne fanno un serio concorrente del "libro cartaceo".

 

 

 

 

 

 

 

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sasso di Tebe

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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libro

 

 

 

 

 

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papiro


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hard disc

 



 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


 

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