L'alfabeto greco |
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alfabeto greco |
La civiltà cretese conobbe
diversi sistemi di scrittura: Gli Elleni, giunti in Grecia a partire dall'inizio del I millennio a.C., sperimentarono dapprima una scrittura sillabica ispirata a questi sistemi cretesi e micenei; ma è l'alfabeto fenicio, meglio adattato alla loro lingua, che essi adottarono definitivamente, forse verso l'800 a.C., grazie a dei Greci eubei che, a Cipro e nel nord della Siria, erano vicini ai Fenici. Questo prestito è raddoppiato da un'innovazione rivoluzionaria: le vocali. L'alfabeto fenicio, sprovvisto di segni per indicarle, comportava in compenso dei segni/consonanti inutili per il greco. Invece di inventare altre lettere, i Greci le utilizzarono con un nuovo valore fonetico: la consonante fenicia aleph divenne, per esempio, la vocale greca alpha, conservando la sua forma di base e il suo nome fenicio. Nel IV s. a.C., diverse forme di scrittura si erano diffuse attraverso il mondo greco; esse si unificarono intorno all'alfabeto classico di 24 segni scelto dagli Ateniesi; esso consentiva ormai di trascrivere qualsiasi lingua con un insieme ridotto di segni. Grazie alle conquiste di Alessandro Magno, il greco sciamò attraverso il mondo. Fu anche la scrittura dell'Impero bizantino. Nel IX s., i testi antichi vengono copiati in una minuscola greca più corsiva. E' grazie a questo sistema, al quale si aggiungono delle traduzioni arabe, che i testi scientifici e filosofici ell'Antichità sono giunti fino a noi. L'alfabeto greco, tuttora in uso, è l'antenato dell'alfabeto latino, degli alfabeti copto, glagolitico, cirillico e forse anche della scrittura runica. Alcune lettere greche sono alla base di numerosi simboli matematici e scientifici: il più celebre è il "pi greco". |