2. Razzismo e caratteri fisiognomici
Da “Il Giornalissimo”, Roma, 2 ottobre
1938, p. 3, Centro Furio Jesi, Bologna, in L'offesa della razza, p. 82.
“Il Giornalissimo” era una rivista a sfondo razzista che iniziò le sue
pubblicazioni nel febbraio del 1938. Nella didascalia si legge: "Questo disegno,
ritagliato seguendo la cornice, si presta ad un istruttivo e dilettevole
esperimento. Dietro queste figure si nasconde l’ebreo. Basta piegare il disegno
in modo da sovrapporre le lineette orizzontali della parte inferiore a quelle
della parte superiore per avere due tipici esemplari di mezzo-ebreo, e, piegando
ancora il foglio in modo da far combaciare fra loro le lineette verticali,
salterà fuori la tipica faccia del giudeo".
Analisi iconografica
Il “gioco” ha la funzione di insegnare quelli che, secondo il pregiudizio
antisemita, sarebbero i caratteri fisionomici peculiari dell'ebreo. Tale
stereotipo iconografico era da tempo diffuso nella cultura popolare europea
nonostante non trovasse alcuna corrispondenza con la realtà.
Il “gioco” fornisce una dimensione ludica al comportamento razzista, affiancando
- come viene dichiarato dalla didascalia - il “dilettevole” all'“istruttivo”. Il
foglietto poteva inoltre essere portato con sé e mostrato ad amici, parenti e
conoscenti.
Particolare enfasi viene dedicata all'idea che l'ebreo si nasconda fra la
popolazione. Frasi come “l'ebreo c'è ma non si vede”, “dietro queste figure si
nasconde l'ebreo”, “trovare il giudeo” o “salterà fuori la tipica faccia del
giudeo”, instillano la convinzione di un elemento estraneo alla società che
tenta di confondersi occultando la sua “irriducibile” diversità. Il lettore è
invece invitato a scovarla imparando a distinguere l'”altro da sé”: l'ebreo
additato come il nemico interno.
1. La distinzione razziale
2. Razzismo e caratteri fisionomici 3.
Romanità e "razza italica" 4.
Donne ed eredità genetica 5.
Romanità e antisemitismo 6.
I meticci e l'ibridismo 7.
Razzismo e violenza sessuale
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